§

Giovedì 27 Gennaio ore 21.00
Libreria.coop Ambasciatori
via Orefici, 19 – Bologna

§

In occasione di Arte Fiera 2011
presentazione di

ILLUSTRE SCULTURA POLIMATERICA – Il Libro*
a cura di Rita Correddu e Alice Militello



Documentazione del progetto realizzato per Arte Fiera 2010 da Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti.
Dialoga con gli artisti Francesca Marianna Consonni, responsabile Dipartimento Educativo Maga – Museo Arte Gallarate.
La presentazione, presso la libreria Ambasciatori, sarà accompagnata dalla proiezione di immagini d’archivio.
*Il libro è promosso dall’Ufficio Bologna Città Creativa – Comune di Bologna – Area Cultura


Pubblicità

Dal mese di Marzo 2010 Illustre Scultura Polimaterica* è entrata a far parte della collezione di indeposito.

Indeposito è uno spazio temporaneamente vuoto destinato alla conservazione di opere d’arte che altrimenti andrebbero disperse. Fine di indeposito è ricavare degli spazi per depositare opere d’arte, perseguirne potenzialità culturale e sociale e garantire loro una continuità di dialogo con il pubblico.Contatti: 

indeposito

via brennero 159

38100 Trento, Italy

sito web: http://www.indeposito.net/

email: info@indeposito.net

*Si ricorda che Illustre Scultura Polimaterica è un progetto di Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti, (Lu Cafausu); a cura di Rita Correddu, Alice Militello.

http://www.lucafausu.tk/

https://progettoartepubblica.wordpress.com/


C/o Link, Via Fantoni 21, Bologna

ore 21.30

Un progetto di Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti, (Lu Cafausu).

con scarti di:

Giorgio Andreotta Calò, Alessandra Andrini, Stefano Arienti, Emanuela Ascari, Emilia Badalà, Sergio Breviario, Annalisa Cattani, Umberto Cavenago, Cuoghi Corsello, Francesca Grilli, Nazzareno Guglielmi, Arianna Fantin, Luca Francesconi, Andrés Galeano, Matteo Guidi, Lucia Leuci, Michele Lombardelli, Eva Marisaldi, Maurizio Mercuri, Margherita Morgantin, Stefano Pasquini, Alberta Pellacani, Nicola Pellegrini, Luigi Presicce, Fabrizio Rivola, Mili Romano, Marco Samorè, Luca Scarabelli, Daniela Spagna Musso, UnDo.Net, Luca Vitone, ZimmerFrei

a cura di Rita Correddu, Alice Militello

Una montagna di scorie composta da rifiuti ordinari combinati e fusi con “scarti di produzione”, riscattati dagli studi e dalle case di più di trenta artisti. 1500 km ca. percorsi in tre giorni con un furgone.

A quattro artisti – Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti – il compito di concentrare tutto il materiale raccolto in un’unica grande installazione. Singole componenti che nell’insieme massificato di un originale cumulo di “macerie” acquistano nuova identità, configurandosi paradossalmente come una “illustre scultura polimaterica” composta da scarti di opere di altri artisti.

>>> Lu Cafausu è territorio d’accumulazione di senso, di svolgimento di senso. Di mancanza di senso. È quello che siamo e non siamo simultaneamente. È ciò che stiamo diventando e quello che siamo “non stati”.

Al centro esatto di un lungo corridoio d’insalienze e fallimenti (una volta erano cipressi), passaggio per il limbo. È il nulla, segno oscuro, campo della disfatta.

È un presagio inaccessibile, luogo alieno.

È il varco per l’ade.

In collaborazione con

Comune di Bologna, Ufficio Promozione Giovani Artisti

Quartiere San Donato

Hera

Contatti:

http://www.lucafausu.tk/

https://progettoartepubblica.wordpress.com/

*Illustre Scultura Polimaterica sarà visibile fino al 28 Febbraio secondo la programmazione del Link Associated.


12 dicembre 2009
C/o Nosadella.due, Bologna


Partecipanti: Jacopo Addini/Lelio Aiello/Ass. culturale Fosca/Katia Baraldi/Fabrizio Basso/Filippo Berta/Laura Calligari/Giusy Checola/Cristian Chironi/Fabio Ciavarella/Silvia Cini/Francesca Cigardi/Leone Contini/Rita Correddu/Elisa Del Prete/John Duncan/Vincenzo Estremo/Eva Fabbris/Vincenzo Fiore/Elisa Fontana/Gino Gianuizzi/ Leonardo Lenzi/Liquid Cat/Eva Marisaldi/Luca Mazza/Alice Militello/Elisabetta Mori/Francesco Ozzola/Maria Pecchioli/Alessandro Piergallini/Roberto Pinto/Viola Pinzi/Rocco Poiago/Mili Romano/ Saverio Tonioli/Gabriele Tosi/Anna Vasta/Cosimo Veneziano.


La pubblica amministrazione propone sempre più spesso progetti culturali che di culturale hanno poco.
Si assiste sempre di più ad eventi di intrattenimento, a manifestazioni di bella facciata ma di scarso apporto culturale, a progetti che non hanno niente a che fare col contesto culturale che si sta in realtà sviluppando, destinati ad esaurirsi al loro termine, senza alcuna processualità e incapaci di radicarsi in un territorio. La maggior parte dei progetti pubblici accadono senza che se ne possa intuire il processo, mancano di trasparenza e di una progettualità culturale realmente pubblica.
Si tratta spesso di strategie di comunicazione e non di progetti, di opere o di azioni volte allo sviluppo di saperi. E ciò accade per mancanza di competenza e dialogo, perché la pubblica amministrazione non si appoggia a chi la cultura la fa, né dialoga con gli esperti.
Ciò nuoce non solo al nostro contesto ma anche ad un confronto paritario a livello internazionale che conduce l’Italia ad un sempre più forte isolamento e ad uno stato di sprovvedutezza che impedisce al paese di relazionarsi alla pari con il contesto internazionale.

Lo spazio pubblico non parla più culturalmente

Per fare cultura noi esperti ci troviamo sempre più comodi in altri contesti, autonomi, ritirati, autistici: la cultura fugge i luoghi deputati alla cultura, i musei, i teatri, i cinema, gli spazi pubblici, per rintanarsi nelle case, nelle soffitte, nei capannoni abbandonati in campagna, nelle imprese private diventando sempre più nascosta, elitaria, schiva e debole ai fini di uno sviluppo culturale del paese.
In questo modo viene a mancare un dialogo con l’interlocutore primo della cultura che è il pubblico cittadino.
Occorre ricostruire questo dialogo: occorre poter parlare con gli amministratori, restringere il divario tra chi la cultura la fa e chi la “promuove”, far sì che la pubblica amministrazione conosca opere e numeri, occorre riattivare un linguaggio comprensibile, confrontarsi sulle progettualità a lungo termine, far sì che venga riconosciuto il patrimonio che la nostra classe professionale è per il paese.

Affinché la cultura ritorni ad essere davvero pubblica occorre condividere un dialogo costante.

GLI ALTRI INCONTRI ORGANIZZATI:

Numero Zero – Torino
Sabato 5 dicembre, dalle ore 14.00
Agenzia per lo sviluppo locale di S. Salvario, via san Anselmo 20-c
Report dell’incontro

Numero Due – Venezia
Mercoledì 16 dicembre, alle ore 18.00
Fondazione Bevilacqua La Masa, a Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826

Numero Tre – Roma
Lunedì 21 dicembre, dalle 18,30 in poi
1:1projects, piazza Scipone Ammirato 1/C



Da oggi, 3 ottobre 2009 Giornata del contemporaneo, l’appello rivolto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e aperto anche alla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini e al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Senatore Sandro Bondi, è pubblicato sul nostro sito per raccogliere altre firme.
Dal 24 luglio al 23 settembre questo appello è stato sottoscritto da più di 250 esponenti del mondo dell’arte visiva e della cultura; firme provenienti da tutte le regioni del Paese e altre, molte, di operatori italiani che hanno scelto di trasferirsi in altri Paesi europei per continuare, con professionalità, la loro attività.
Artisti, curatori, fondazioni, spazi non profit, ricercatori, operatori culturali e liberi cittadini hanno deciso di firmare il documento per prendere parola e sottolineare la necessità di aprire un dibattito in merito alle politiche culturali in un Paese che ha bisogno, più di altri, di pensare la cultura come strumento di democrazia, come patrimonio collettivo e diritto di tutti; in particolare per le nuove generazioni e per le nuove cittadine e i nuovi cittadini italiani.
L’iniziativa proposta è indipendente e riunisce persone di diverse generazioni, con obiettivi e ruoli differenti ma nasce dall’urgenza comune di tornare a parlare di cultura e non più e solo delle strategie della cultura. 

Chiediamo perciò a tutti di firmare e spedirci commenti, oltre a pensare ed ideare, all’interno delle singole attività e programmazioni, spazi e momenti di riflessione che siano strumento di confronto dal quale ripartire per ragionare su che fare

L’appello è ora aperto al vostro contributo e ogni 200 firme raccolte verrà rispedito al Presidente Napolitano.

Come firmare:
inviate una email a: appelloalPresidente@undo.net
con il soggetto: “sottoscrivo”
indicando il vostro nome e cognome, ruolo o carica, ente di riferimento, città.

Commenti o punti di vista sull’argomento saranno successivamente pubblicati

 

COME NASCE

Nell’ambito de Il falso Oreste: un tentativo di turbolenza sulla calma piatta italiana (Bologna, 10 giugno 2009) promosso dall’Associazione Artepubblica con il supporto dell’Ufficio Promozione Giovani Artisti di Bologna, è nata la proposta di una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ai Ministri della Cultura e dell’Istruzione sullo stato dell’arte contemporanea in Italia e in particolare in merito alle modalità di incarico dei ruoli direttivi e curatoriali di esposizioni nazionali che hanno come scopo e missione quello di rappresentare lo stato della cultura visiva contemporanea del Paese.
Ai lavori del 10 giugno hanno partecipato associazioni no-profit, artisti e curatori italiani con l’obiettivo di creare un momento di confronto e riflessione: “Il Falso Oreste – si legge nel testo di presentazione – nasce dal desiderio di trovarsi per dialogare insieme, su alcune emergenze inerenti al nostro Paese: un’Italia in declino, paralizzata da crisi congiunturale, politica, sociale ed intellettuale”.
Nella giornata di lavoro si è analizzata una crisi grave e profonda che ha evidenziato come, ormai da molti anni, la produzione artistica e intellettuale contemporanea sia sempre più spesso isolata dal dibattito culturale presente e attivo sulla scena internazionale; ad aggravare la situazione – già molto precaria – si affiancano anche le modalità di nomina per le cariche di mostre di rappresentanza nazionale e di direzioni dei luoghi di formazione e divulgazione, che ormai paiono obsolete e non aggiornate.
A differenza di molte altre nazioni europee ed extraeuropee infatti, da tempo in Italia le direzioni di musei pubblici, delle accademie di Belle Arti e delle principali rassegne nazionali (biennali, triennali, quadriennali, etc.) vengono spesso assegnate secondo criteri obsoleti o particolaristici, quando non per cooptazione, limitando l’accesso delle potenziali candidature e ponendo in secondo piano l’analisi approfondita dei percorsi professionali, dei curriculum vitae, dei titoli scientifici e delle progettualità.
La proposta che accompagna la lettera nata nell’abito della giornata di Bologna, stilata da a.titolo e presentata da Cesare Pietroiusti nell’ambito di ArtLab 09. Dialoghi intorno al management organizzato dalla Fondazione Fitzcarraldo di Torino, è un appello volto alle istituzioni che intende sollevare l’attenzione sulla sempre più urgente necessità di veicolare, sulla scena nazionale e internazionale, una cultura italiana indipendente, mossa da un profondo senso di responsabilità, consapevolezza e capace anche per questo, di proporsi davvero come patrimonio collettivo.

http://www.undo.net/cgi-bin/undo/pressrelease/pressrelease.pl?action=editinterna&action2=1254428367



Cos’è stato il Falso Oreste, l’appuntamento tenutosi il 10 giugno 2009 a Bologna? Com’è nato? Che cosa ne sarà?

Occorre, innanzitutto, fare una premessa sul titolo dato all’incontro – Il Falso Oreste – un po’ ambiguo e, forse, ingenuamente sottovalutato. Il primo riferimento è chiaramente al titolo di un noto progetto artistico: Oreste, che ha avuto vita dal 1997 al 2001; naturalmente perché i relatori invitati per l’occasione ne sono stati i promotori.

L’intenzione non è stata quella di storicizzare né celebrare l’iniziativa originaria ma, semplicemente, di ripensare al significato e alla natura di un’esperienza di tal genere, cioè ad una modalità comunitaria e condivisa di fare arte; discutere l’opportunità di eventuali nuovi paradigmi di socializzazione come dinamiche di lavoro; nonché la possibilità di instaurare inedite reti di connessioni tra gli operatori del settore, per uscire dai limiti angusti e autistici dell’individualità.

In questo senso, il nome Oreste è stato preceduto dall’aggettivo “falso”, solitamente utilizzato con una connotazione negativa e, in questo caso, spiazzante.
Ciò che si è voluto sottolineare con tale attributo è stata la necessità di indagare il vero. Il termine Falso, infatti, riflette i bagliori di una situazione inquietante dal punto di vista sociale, politico, formativo ed educativo; un’oggettività molto spesso falsata e stereotipata in tutte le sue peculiarità, votata e fagocitata fino allo spasmo dal culto delle immagini dal sex appeal esplosivo, extrapatinate e curate fino al minimo dettaglio ma effimere e prive di consistenza.

Ed ecco che oggi, anche in ambito culturale, affinché tutto risponda ad un certo canone e risulti depurato da possibili ingerenze, si agisce con qualsiasi mezzo a disposizione per estirparne i “nei”: quelle anomalie, quei difetti che fanno la differenza, che creano e connotano la bellezza di identità reali.
Il Falso Oreste è nato da un sentire comune di un gruppo di individui, di cittadini prima e operatori culturali poi, portatori ciascuno di una propria specificità, desiderosi di riflettere su alcune problematiche inerenti al nostro apparato artistico – culturale, spesso stritolato e compresso da onnivore logiche di potere e di mercato. Gli unici due tratti costitutivi dell’intera iniziativa sono stati: la volontà di impegnarsi e confrontarsi su certe tematiche; e il concetto di dono, sia esso materiale o immateriale.

Ripensando al 10 Giugno, si può dire che per l’occasione è stata scelta una location inusuale, il Cassero, non è stata prevista una scaletta per scandire i vari momenti della giornata di dibattito, non un mediatore designato per regolare i tempi e i temi degli interventi e non ci sono state tante altre cose; ma quel giorno, a Bologna, c’è stato un crescendo di calda energia, divenuta tangibile nella consapevolezza di una comune volontà e necessità di agire insieme.
Un incontro dai contorni fluidi ed espansi, quindi, affrancato da linee guida stabilite che si sono delineate solo in corso d’opera, in maniera del tutto spontanea ed estemporanea; un alternarsi di artisti, critici, curatori, rappresentanti di associazioni, studenti, persone di diverse generazioni e provenienti da varie città; singoli interessati e motivati a supportare, anche solo con la propria presenza, il tentativo di turbolenza sulla calma piatta italiana.

Il Falso Oreste è stato un registratore neutrale di racconti, di riflessioni, di spunti, proposte ma anche di rabbia, frustrazioni, senso di insoddisfazione e smarrimento. È stato un’esperienza che si è nutrita di esperienze.
È stato soprattutto il concetto di dono che ha fatto da motore all’intera giornata: pane, pasta, torte, marmellata, lettere e parole che ognuno dei partecipanti ha offerto e condiviso con gli altri.
È proprio in seno a questo contesto che il collettivo torinese a.titolo ha presentato – per la prima volta – e maturato nel corso di questi mesi, la proposta di stilare una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ai Ministri della Cultura e dell’Istruzione, in merito alle modalità di incarico dei ruoli direttivi e curatoriali di esposizioni nazionali che hanno come scopo e missione quello di rappresentare lo stato della cultura visiva contemporanea del Paese. Dopo Il Falso Oreste, questa è una prima vera azione.

Rita Correddu e Alice Militello, curatrici,  progettoartepubblica, Bologna

* Si ricorda che Il Falso Oreste è stato uno degli ultimi “Appuntamenti di Arte Pubblica” del progetto Gap – a cura di Gino Gianuizzi – che si sono svolti dal mese di marzo al mese di giugno e sono stati organizzati in collaborazione con l’Ufficio Promozione Giovani Artisti del Comune di Bologna.


Il Falso Oreste

09Giu09

Il Falso Oreste

Un tentativo di turbolenza sulla calma piatta italiana

Intervengono:

Annalisa Cattani, Vincenzo Chiarandà (Undo.Net), Emilio Fantin, Agnes Kohlmeyer, Ferdinando Mazzitelli, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti, Anteo Radovan, Anna Stuart Tovini (Undo.Net).

>Partecipano fra gli altri:

BridA – Sendi Mango (artista); Cassero – Bruno Pompa (direttore artistico); Beatrice Catanzaro – artista; Circolo Arci Sesto Senso – Adele Dell’Erario (curatrice), Giorgio Tinelli (presidente); Darth; Fragile Continuo – Katia Baraldi (curatrice), Anna Ferraro (artista); Gruppo Diogene; Isola Art Center; Leggere Strutture Factory – Alessandra Cussini (responsabile); La Pillola 400 – Ilenia Gamberini (curatrice eventi), Marco Landini (curatore/produttore), Ludovico Pensanto (curatore eventi/ufficio stampa), Gaetano Sorbetti (Curatore/gallerista); Søren Lose (artista); Andrea Nacciarriti (artista); Neon>campobase – Gino Gianuizzi (presidente/direttore artistico); Nosadella.Due – Elisa Del Prete (curatrice/direttore artistico), Giusy Checola (curatrice); Radio Città del Capo;  Shape – Marcella Loconte (curatrice eventi), Federica Patti (curatrice eventi); Elvira Vannini (curatrice).

Il Falso Oreste nasce dal desiderio di trovarsi per dialogare insieme su alcune emergenze inerenti al nostro Paese: un’Italia in declino, paralizzata da crisi congiunturale, politica, sociale ed intellettuale; uno Stato nella morsa dell’accidia, sprofondato nel quinto cerchio dell’Inferno dantesco.

Quello del 10 Giugno è un incontro aperto e partecipato, una riflessione polifonica e in divenire alimentata dall’esigenza diffusa di un confronto sul nostro apparato artistico- culturale, narcotizzato da logiche di Sistema che tutto omogeneizzano fino a renderlo sterile e conforme a costumi populistico – massmediatici.

Ha senso, ancora, discutere di nuovi paradigmi di socializzazione come dinamiche sulle quali impostare il lavoro creativo? O di inedite reti di connessioni tra gli operatori del settore, alternative alle prerogative individuali e autoreferenziali del singolo autore?

L’obiettivo de IL FALSO ORESTE è quello di capire quale sia e se vi sia uno specifico bacino d’interesse, delle tematiche da approfondire a loro volta in prossimi appuntamenti, in Italia o all’estero, per diventare nuove opportunità di incontro, libere e non determinate da criteri di mercato (come le fiere) o di comunicazione mediatica (come le biennali).

A fare da motore all’intera iniziativa è l’idea originaria del DONO, intesa nelle sue accezioni immateriali (concetti o aforismi) e materiali (vivande e bevande), quella reciproca gestualità spontanea che si articola su tre azioni essenziali – offrire, ricevere e ricambiare – basata sull’imprevedibilità, l’assenza di pregiudizi e di regole definite; donare come condivisione e atto rivolto all’altro, donare come collante sociale.

A questo proposito, è importante che tutte le persone coinvolte portino qualcosa da mettere in comune e usare insieme, qualcosa da pensare e da mangiare, da bere e da discutere, ed estendano a loro volta l’invito ad altri, in modo da creare una dimensione fluida, accogliente e conviviale.

IL FALSO ORESTE si articolerà in tre momenti:

dalle ore 15.00 – Tavola rotonda e condivisione delle idee;

dalle ore 19.00 – Aperitivo e cena a base delle vivande donate da ciascuno dei presenti;

dalle ore 22.00 – Festa diffusa per bologna. Tutti i gruppi e le associazioni che hanno aderito a IL FALSO ORESTE lasceranno aperti in notturna i propri spazi, con un intervento artistico in programma o pensato ad hoc, al fine di dare la possibilità a tutti i partecipanti di fare un tour alternativo per la città.

L’incontro del 10 giugno, curato da Rita Correddu e Alice Militello, rientra nel nuovo  programma di GAP – Giovani per l’Arte Pubblica.

ENGLISH

Wednesday, June 10, 2009

c/o CASSERO

via Don Minzoni 18, Bologna, Italy

THE FALSE ORESTE

An attempt to inflate turbulence on the flat Italian scene

Organized by association Artepubblica with the support of the Young Artist Agency of the City of Bologna

Speakers:

Annalisa Cattani, Vincenzo Chiarandà (UnDo.Net), Emilio Fantin, Agnes Kohlmeyer, Ferdinando Mazzitelli, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti, Anteo Radovan, Anna Stuart Tovini (UnDo.Net).

Participate among others *:

Stefano Boccalini (artist / teacher NABA), BridA – Sendi Mango (artist, Slovenia); Cassero – Bruno Pompa (artistic director), Beatrice Catanzaro (artist); CRAC – Dino Ferruzzi; Circolo Arci Sesto Senso – Adele Dell’Erario (curator), Giorgio Tinelli (chairman) ; Darth – Dragoni-Russo (artists), Massimo Marchetti (curator), Fabrizio Rivola (artist), Petar Stanovic (artist), Adriana Torregrossa (artist); Fragile Continuous – Katia Baraldi (curator), Anna Ferraro (artist); Group Diogene – Cosimo Veneziano, Isola Art Center, Leggere Strutture Factory – Elisa Bigi (artist), Alessandra Cussini (head), “The Pill 400 – Ilenia Gamberini (events curator), Marco Landini (editor / producer), Ludovico Pensanto (curator events /editor press), Gaetano Sorbetti (curator / gallery owner), Søren Lose (artist); Andrea Nacciarriti (artist); neon> campobase – Gino Gianuizzi (president / artistic director); Nosadella.Due – Elisa Del Prete (curator / artistic director) , Giusy Checola (curator); Radio Città del Capo; Raum; Shape + Buscart – Marcella Loconte (events curator), Federica Patti (events curator); Elvira Vannini (curator).

The False Oreste was born from the desire to be together to talk about  emergencies related to our country: a land in decline, paralyzed by economic, political, social and intellectual crisis, a state in the grip, sunk in the fifth circle of Dante’s Inferno.The meeting on the 10 of June is supposed to be an open and attended meeting, a polyphonic reflection willing to become nourished by the spread of a comparison to our artistic and cultural apparatus, narcotized System by homogenised logics  that  make it sterile and comply with  populist – massmediatic costumes.It makes sense, again, to talk of new paradigms of social dynamics as a set to base the creative work on? Or to talk of new networks of connection between cultural operators as alte rnatives to self and individual rights of the individual author? The goal of The False Oreste is to understand what is and whether there is a specific area of interest and to understand issues for further consideration during  the following meetings  in Italy or abroad, in order to become new opportunities of encounters  intended to be  free and non determined by criterias  of market (such as fairs) or by mediatic communication (such as biennial).The original idea of the gift  is the engine of the whole initiative; the gift is  thought  both in its intangible meaning (concepts or aphorisms) and materials (food and beverages), as spontaneous and reciprocal gesture consisted of  three actions – provide, receive and reciprocate – and based on imprevedibility, the absence of prejudice and defined rules . To donate  is an act  of  sharing   creating a social foundation which brings the people involved closer together.It is important that all the people involved bring something to share and use together – something to think and to eat, to drink and to discuss on – and extend the invitation to the others, in order to create a fluid, warm and convivial dimension.

The Falso Oreste will be divided into three parts:

from 15.00 – Meetings and public sharing of ideas.

from 19.00 – Cocktail and dinner with the food donated by each of these.

from 22.00 – Diffused party in Bologna.

All groups and associations that have joined The False Oreste leave open at night in their own space, with an artistic intervent in program in or thought  ad hoc, in order to give opportunity to all the participants to an alternative tour to the city .

For more information visit the website http://www.artepubblica.com

* The names are constantly being updated.

The meeting of 10 June, curated by Rita Correddu and Alice Militello, is included within the new program GAP – Giovani per l’Arte Pubblica – by Gino Gianuizzi.


CROSSING-PUBLIC/ART-ZONES

FUORISALONE, Milano 22-27 Aprile 2009

a cura di Rita Correddu, Gino Gianuizzi, Alice Militello per neon>campobase e progettoartepubblica, supportato da Leonardo Piras

C/o neon>fdv, La Fabbrica del Vapore, Via Procaccini 4, Milano

Artisti:

Elisabetta Alazraki, Marco Bernacchia, Beatrice Catanzaro con la collaborazione di Chiara Mauri, Simone Cesarini, Gianluca Codeghini e Gianmaria Sforza, Antonio Di Mino, Barbara Fässler e Steve Piccolo, Flavio Favelli, Ferdinando Mazzitelli e gli studenti della classe 2D della Scuola Media Statale Secondaria di I grado del plesso Gemelli e la 2B del plesso Gramsci (Istituto Comprensivo G. Capponi), Jacopo Miliani, Lucio Nardi, Stéphanie Nava, Paolo Parisi, Anna Rispoli.

In occasione del Salone del Mobile 2009, neon>fdv ha presentato Crossing-Public/Art–Zones: quindici librerie disegnate da artisti come future Crossing-Zones, da destinarsi a luoghi pubblici della città di Milano e provincia.

Il progetto Crossing-Public/Art-Zones è nato con la finalità di sensibilizzare il maggior numero di persone al fenomeno del BookCrossing. La passione privata per la lettura e il desiderio di condividere con altri notizie e saperi sono le componenti essenziali che contraddistinguono quest’ultimo: una modalità alternativa di prestito di libri, una staffetta speciale tra anonimi “corridori” che, attraverso un semplice “passaggio di testimone”, consente alle opere di viaggiare liberamente di mano in mano, di casa in casa e di luogo in luogo. Un moto senza limiti e confini di testi, frasi, parole ma anche di una, seppur minima, traccia di vissuto di tutti coloro che un libro lo hanno raccolto, toccato, sfogliato, fatto proprio per un tempo fugace e rimesso nuovamente in circolazione.

Il BookCrossing, dunque, innesca dinamiche di autogestione culturale, il rispetto reciproco tra quelli che ne fruiscono condividendo una pratica gratuita, pubblica e democratica di scambio indipendente di conoscenze. In questo senso Crossing-Public/Art-Zones, presentato presso la neon>fdv in occasione del Fuorisalone, ha proposto una rassegna di quindici progetti di “librerie” disegnate da artisti e pensate come future Crossing-Zones, cioè aree ufficialmente identificative di tale circuito. Quattro termini, quattro possibili relazioni tra di essi, altrettante letture per il titolo di questo progetto che ha voluto sostenere l’iniziativa del BookCrossing attraverso un intervento di Arte Pubblica. Quest’ultima, operando con lo stesso spirito partecipativo, agisce direttamente sul tessuto urbano e sulle complesse realtà che lo definiscono.

La galleria si è posta quale tappa transitoria per opere da destinarsi, un domani, a luoghi di pubblica utilità di Milano e provincia – come ospedali, scuole o parchi – diversi per contingenze ma sinergici per il fatto di essere punti nevralgici di sosta e crocevia affollati di flussi di individui. Aprendosi alla città, le “librerie” realizzate cesseranno di vivere solo come puri manufatti ed esisteranno come luoghi intesi nell’accezione topografica e antropologica del termine: punti di riferimento e spazi di aggregazione spontanea e sviluppo culturale.

Sponsor:

ITER S.r.l.

Partners:

www.bookcrossingitaly.com

Coconino Press

Home Wellness

I Libri di Gaia

Iperborea

Meltemi

Postmedia Books


Nell’ambito delle iniziative che hanno contribuito all’attività di GAP – Giovani per l’Arte Pubblica – progetto del Comune di Bologna, sono stati organizzati un ciclo di nove appuntamenti con artisti ed operatori del settore i quali, in una situazione informale e dialogica, hanno presentato la propria attività ad un pubblico di addetti ai lavori e non, con l’obiettivo di offrire momenti e strumenti di confronto sulle tematiche proposte.

Le scelte degli artisti e dei progetti sono scaturite dalla volontà di mostrare alcune delle possibili accezioni che rientrano nel contenitore espanso dell’Arte Pubblica. Un ciclo di incontri in cui singoli o gruppi di artisti, di diverse generazioni e provenienti da varie zone d’Italia, hanno portano a Bologna le proprie esperienze maturate sul campo: dagli interventi urbanistici e ambientali, alle pratiche d’arte sociali e relazionali.

Gli appuntamenti, a cura di Gino Gianuizzi, hanno offerto a tutti una valida occasione per riflettere e confrontarsi su tali modalità contemporanee del fare arte, all’insegna di nuove proposte e stimoli creativi per la città.

Tutti gli incontri, coordinati da Rita Correddu e Alice Militello, si sono svolti presso Palazzo Re Enzo – Voltone del Podestà 1/L, Bologna


CALENDARIO

Marzo

18 Marzo – Container: laboratorio osservatorio di arte pubblica

con Gino Gianuizzi, Mili Romano e i partecipanti al progetto

25 Marzo – Rifiuto Con Affetto
con Publink ( Maddalena Vantaggi e Maria Zanchi)

http://www.rifiutoconaffetto.it/

Aprile

2 Aprile – Pratiche pubbliche
con Stefano Boccalini

8 Aprile – Diogene_bivaccourbano
con Ludovica Carbotta, Davide Gennarino, Luca Luciano, Cosimo Veneziano

http://www.progettodiogene.eu/

29 Aprile – Public Art a Trieste e dintorni
presentazione del catalogo realizzato dal Gruppo 78, ed. Silvana con Maria Campitelli ed Elisa Vladilo

http://www.gruppo78.it/index.php?gruppo78

Maggio

4 Maggio – Dal museo alla strada. Isola Art Center: arte contemporanea e conflitti in un quartiere di Milano

con Marco Colombaioni, Matteo Mascheroni, Alek O, Alberto Pesavento

http://www.isolartcenter.org/

14 Maggio – Wurmkos
con Simona Bordone e Pasquale Campanella

Giugno

10 Giugno – Il Falso Oreste

con Annalisa Cattani, Vincenzo Chiarandà (Undo.Net), Emilio Fantin, Agnes Kohlmeyer, Ferdinando Mazzitelli, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti, Anteo Radovan, Anna Stuart Tovini (Undo.Net)

17 Giugno – Aspra.mente/Art, Food and Social practices

http://www.aspramente.blogspot.com/

info:

Comune di Bologna
Settore Cultura e rapporti con l’Università
Ufficio Giovani Artisti
Tel. 0512194661– 4663
Giovaniartisti@comune.bologna.it





Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi per e-mail.

Unisciti a 2 altri iscritti
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: